L’inaspettata ripresa del viaggio…..

Pubblicato: 20 aprile 2012 in Senza categoria

Pensare, agire, gioire, rendersi conto di aver innescato un meccanismo strano che mi avvolge nel mio io più interno, spaventarsi, scioccarsi, tremare, ma nello stesso tempo incuriosirsi ed essere capaci di affrontare tutto il terrore che può giungere da un momento all’altro senza che niente e nessuno ti avvisi; rendersi conto in un attimo che c’è qualcosa che deve emergere in superficie ma non si sa bene cosa sia di preciso.

Ormai la scuola che avevo visitato tempo fa era alle mie spalle, il curioso messaggio dove era riportato che sarei dovuto andare nella chiesa di un re ha risvegliato in me mille ricordi e mille dubbi su quale possa mai essere la mia prossima destinazione, nel frattempo sotto una pioggia che è così talmente fredda e ghiacciata da diventare presto neve, inizio a percorrere la strada che mi porterà non so ancora dove di preciso.

Una cosa è certa, tutti gli avvenimenti accaduti hanno in un qualche modo una correlazione col mio passato di vita, questa esperienza a dir poco paranormale dove mi vuole condurre? cosa mai si celerà dietro tutta questa paura? e la stessa dove mai mi vorrà condurre?. Mentre penso a tutto ciò mi trovo su una strada molto grande e ai lati di essa ci sono dei palazzi che sembrano a dir poco disabitati, solchi nelle pareti, vetri rotti, e un silenzio a dir poco apocalittico mi fanno capire che quella zona è disabitata, ma potrebbe come nel caso della scuola animarsi da un momento all’altro e davvero prego in tutte le lingue il buon Dio che per ora non accada altro, visto che per smaltire il terrore della scuola ho dovuto celarmi in una solitudine e in un silenzio capaci di restaurare in me un pò di calma e quiete facendomi riordinare per bene tutte le idee.

La neve inizia inesorabile a cadere e presto si posa sulla strada che ormai inizia ad assumere un bel colorito bianco e piano piano inizia a sparire rendendo più faticoso il mio cammino su di essa. Ad un tratto il freddo sembra quasi spegnersi e sparire, la neve scende ma avvolta in un silenzio tombale e quasi assordante, inizio a rendermi conto che presto qualcosa succederà e che la mia frustrazione nell’andare avanti presto verrà di nuovo messa a dura prova. In un attimo un urlo squarcia quel silenzio e in lontananza inizia ad apparire una figura con una veste bianca a dir poco enorme, inizia ad avvicinarsi, mentre sono impietrito dalla maestosità di quel vestito, la voce è molto forte e sembra voglia dirmi qualcosa che così a primo impatto non riesco a cogliere ma subito dopo facendo un attimo di attenzione riesco a capire bene e che a quanto pare voglia dire “Torna da me! Lì c’è un RE!”.

Non appena riesco a capire la frase il frastuono del silenzio che aveva ricoperto tutto scompare e si ripresenta il rumore del vento e di tutto ciò che mi circonda nell’ambiente in cui mi trovo e in una frazione di secondo capisco davvero dove recarmi e cioè in una chiesa dove ho passato alcuni anni della mia vita e precisamente nella chiesa di Ferdinando Re.

Mi incammino in fretta e furia verso la nuova destinazione, e mentre lo faccio inizio a pensare se qualche mio ricordo possa darmi spiegazioni sul perchè la mia prossima tappa sia proprio quella. Nel Frattempo sembra quasi come se nell’aria si sia composta una melodia che cerca di darmi conforto durante il viaggio. Presto arriverò a destinazione e chissà cosa mai mi aspetterà, non vedo l’ora questa volta di mettermi a confronto con la paura che può nascere in quell’ambiente e di poter affrontare tutto il terrore da cui sarò sicuramente stretto e catturato nel migliore dei modi. Riprendo a percorrere la strada, quella strada che sembra non finire mai e che piena di insidie mi vuole tenere in un certo senso impregnato a se.

 

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